“Rivolgo un accorato appello a consentire un ingresso dignitoso agli aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità”.
A parlare è Papa Leone XIV che oggi 21 maggio 2025 ha tenuto la sua prima udienza generale in piazza San Pietro in Vaticano. Si tratta di un incontro settimanale aperto a tutti i fedeli e visitatori, che si tiene ogni mercoledì in Vaticano.
Papa Robert Francis Prevost ha quindi sottolineato l’urgenza di porre fine al conflitto tra Israele ed Hamas, cominciato dopo le stragi del 7 ottobre 2023. La guerra sta interessando in particolare la Striscia di Gaza dove “è sempre più preoccupante e dolorosa la situazione” ed il “prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani e dalle persone malate”. Leone XIV si è così unito al coro di appelli internazionali rivolti al governo di Tel Aviv.
Il caso del blocco degli aiuti umanitari a Gaza
Bisogna ricordare che in particolare il premier Benjamin Netanyahu è sotto accusa per i continui attacchi e per il blocco degli aiuti umanitari. Condizioni che stanno di fatto decimando la popolazione civile palestinese. Ma nel corso della sua prima udienza generale Prevost ha voluto anche ricordare la figura del suo predecessore, Papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio è infatti scomparso esattamente un mese fa, il 21 aprile, il giorno dopo Pasqua.
“Non possiamo non ricordare – ha detto Prevost – con tanta gratitudine l’amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre“. Papa Leone XIV ha già più volte citato Bergoglio nei suoi discorsi, sin dal giorno della sua elezione dopo il conclave. Proprio per questo in molti ritengono che il Pontificato di Prevost, primo Papa nordamericano della storia, sarà in continuità con l’opera per la pace portava avanti da Bergoglio.
Prevost ha poi commentato la parabola del seminatore, citando un quadro di Vincent Van Gogh. “Ho in mente quel bellissimo dipinto di Van Gogh: Il seminatore al tramonto. Quell’immagine del seminatore sotto il sole cocente – ha commentato il Pontefice – mi parla anche della fatica del contadino. E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, Van Gogh ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un’immagine di speranza: in un modo o nell’altro, il seme ha portato frutto”.
Secondo Papa Leone XIV tutto il dipinto è dominato dall’immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. “È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme“, ha sottolineato Leone XIV. Per il papa la parola di Gesù è “per tutti, ma opera in ciascuno in modo diverso. Questo contesto ci permette di capire meglio il senso della parabola. Un seminatore, alquanto originale, esce a seminare, ma non si preoccupa di dove cada il seme”.
