Ottime notizie per milioni di ex lavoratori dipendenti che tirano avanti grazie alla Naspi: in certi casi si continuerà a ricevere l’indennità anche se si trova un nuovo lavoro.
Se perdere il lavoro è già un dramma, perdere pure l’indennità di disoccupazione trasforma tutto in una vera e propria tragedia. La Naspi, infatti, per molti ex lavoratori dipendenti rappresenta un’ancora di salvezza, un modo per riuscire a tirare avanti in attesa di trovare una nuova occupazione.

Ricordiamo che la Naspi è l’indennità che spetta solo ai dipendenti – non ai liberi professionisti – se perdono il lavoro non per propria volontà. In pratica se sono io a lasciare il mio impiego l’Inps non mi riconosce il sussidio mentre se vengo licenziata, allora ne ho diritto.
Da quest’anno sono cambiate parecchie cose in quanto il Governo Meloni ha apportato modifiche sostanziali con la nuova manovra di Bilancio per mettere un argine ai furbetti e fare in modo che l’aiuto finisca solo nelle tasche di chi effettivamente ne ha bisogno. Tuttavia c’è una buona notizia che farà felici molti: in certi casi si può continuare a ricevere la Naspi anche se si trova un nuovo lavoro.
Naspi e lavoro: in questi casi non la perdi
Sono tante le persone che, purtroppo, perdono il lavoro da un giorno all’altro e si ritrovano senza nulla se non la Naspi, l’indennità di disoccupazione che consente loro di tirare avanti almeno in modo dignitoso. In alcuni casi è possibile continuare a riceverla anche se si trova un nuovo impiego.

Partiamo con il dire che per ricevere la Naspi occorre aver lavorato almeno per 13 settimane negli ultimi 4 anni con regolare contratto e deve trattarsi di settimane “utili”: cioè pagate non meno di 227,18 euro cadauna. Cifra che cambia ogni anno. Dunque se una settimana è stata retribuita di meno non sarà considerata utile al fine di ricevere l’indennità di disoccupazione. Nel caso di dimissioni volontarie, per poter fruire dell’aiuto, da quest’anno, è indispensabile lavorare comunque per almeno 13 settimane e poi venire licenziati altrimenti niente sussidio.
Ma cosa succede se una persona, mentre fruisce della Naspi, trova un lavoro? Se una persona trova un lavoro con contratto di assunzione a tempo indeterminato, naturalmente la Naspi non avrà più motivo di esistere e, dunque, si verificherà la decadenza dell’aiuto. Se, invece, il contratto di lavoro dura al massimo 6 mesi, allora la Naspi viene solo sospesa. Nessuna decadenza ma solo sospensione della Naspi anche per chi lavora con contratto a chiamata: verrà sospesa nei giorni in cui il soggetto presta servizio.
Infine continueranno a ricevere la Naspi coloro assunti con contratto si stage extracurricolare e chi lavora con contratto di collaborazione occasionale fino al limite di 5000 euro lordi all’anno. Che succede, però, nel caso di contratto determinato superiore ai 6 mesi? In questi casi è prevista la decadenza e, nel caso in cui il contratto non venisse rinnovato, a quel punto il lavoratore dovrà procedere con una nuova domanda.