Martina Carbonaro, nuovi dettagli su Garlasco, l’allarme Onu sul clima: cos’è successo mercoledì 28 maggio 2025

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By Giovanna Sorrentino

Martina Carbonaro, nuovi dettagli su Garlasco, l’allarme dell’Onu sul clima: le news di mercoledì 28 maggio 2025.

Di ora in ora emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci e lasciata all’interno di uno stabile nei pressi dello stadio Moccia di Afragola.

Martina Carbonaro in un selfie
Martina Carbonaro, nuovi dettagli su Garlasco, l’allarme Onu sul clima: cos’è successo mercoledì 28 maggio 2025 (Ansa Foto) – buongiorno.it

Il cadavere della giovane donna si trovava sotto “un mobile armadio” e non a un materasso com’era emerso nelle prime ore delle indagini. Era sommerso “da altri detriti”. Dettagli questi, che si leggono nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord nei confronti di Tucci, reo confesso dell’uccisione di Martina.

I detriti rendevano “non visibile da un esame esterno la presenza di un cadavere e difficilmente percepibile la presenza di macchie ematiche, sommerse da ogni genere di rifiuto”, si legge ancora nel provvedimento, con il quale gli inquirenti hanno accusato Tucci di omicidio e occultamento di cadavere.

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Il corpo della quattordicenne presentava “ferite lacero-contuse al capo, almeno quattro” con probabile “agonia della vittima dopo il primo colpo inferto”. E una vasta perdita ematica. Il diciannovenne ha confessato di aver ucciso Martina durante l’interrogatorio in caserma, dopo che la sua versione dei fatti non aveva convinto i carabinieri. E dopo che gli è stato mostrato un video ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona e che ritraeva lui e la vittima entrare nello stabile abbandonato. Dopo qualche ora però, Tucci è uscito da solo.

Nel decreto di fermo di legge anche il movente dell’omicidio: “Il rifiuto della minore a proseguire la relazione con Tucci, interrotta da poche settimane”. In questo periodo, fino alla morte di Martina, Tucci avrebbe tentato di “ristabilire la frequentazione con la minore” senza però riuscirci. E avrebbe provato a convincere la quattordicenne anche il giorno del femminicidio, portandola nel luogo dove spesso “si appartavano”, ovvero il casolare abbandonato.

Dopo aver ucciso Martina, Tucci avrebbe spento il cellulare dell’ex, cancellando tutte le chat tra loro e nascondendo lo smartphone nell’intercapedine di un casolare. Dopodiché avrebbe nascosto il cadavere. E nelle ore delle ricerche di Martina ha aiutato la madre della vittima.

Nuovi dettagli sul delitto di Garlasco

Uno scenario diverso sta emergendo proprio in queste ore dalle nuove indagini sul delitto di Garlasco, che vedono indagato Andrea Sempio per il reato di omicidio in concorso.

Stando alle nuove risultanze, il killer di Chiara Poggi “non si lavò le mani”. Questa ipotesi era stata già avanzata in passato dagli avvocati di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e unico condannato a 16 anni per il suo omicidio.

Nel 2016 la difesa dell’ex studente della Bocconi oggi 37enne, tramite un investigatore privato, aveva raccolto un altro anche un altro particolare: un presunto litigio tra Chiara e il suo assassino.

Chiara Poggi in una foto da viva
Nuovi dettagli sul delitto di Garlasco (Ansa Foto) – buongiorno.it

Nel frattempo si sta cercando l’involucro contenente l’intonaco del muro con l’impronta numero 33, quella attribuita ad Andrea Sempio. Ma l’elemento più importante è il dispenser del sapone, trovato appoggiato sul lavandino del bagno al piano terra della villetta di Garlasco.

Su questo dispenser erano state trovate due impronte di Alberto Stasi che gli inquirenti hanno utilizzato come prove contro di lui. L’ipotesi era che, dopo l’omicidio, il killer si fosse lavato le mani e avrebbe ripulito il lavandino e il dispenser.

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Nel tentativo di riaprire le indagini alcuni anni fa, gli investigatori avevano segnalato che il lavabo era “privo di tracce ematiche”. E che allo stesso tempo era impossibile che fosse stato lavato perché conteneva anche quattro capelli “neri lunghi” e mai repertati.

Sempre sul dispenser erano state trovate altre impronte oltre a quelle di Stasi. E secondo gli investigatori dell’epoca, se qualcuno lo avesse lavato, esse si sarebbero cancellate.

Al centro delle indagini, anche l’impronta 10: quella trovata sulla parte interna della porta di ingresso di casa Poggi. Potrebbe essere, sempre secondo chi indaga, quella della “mano sporca” del killer prima di scappare.

L’allarme Onu sul clima

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1850. Secondo l’Onu c’è il 70% delle possibilità che il limite fissato dall’Accordo di Parigi per evitare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, possa essere superato tra il 2025 e il 2029.

Nel 2024, oltre ad essere stato superato il record di caldo dal 1850, è stata superata anche la soglia del riscaldamento di 1,5 gradi. Il rapporto Onu rappresenta un vero e proprio allarme per il riscaldamento globale.

Ucraina, la proposta di Zelensky

L’Ucraina resta in attesa del memorandum della Russia per la fine della guerra, del quale proprio il Cremlino ha parlato la scorsa settimana. “Leggeremo le loro proposte e risponderemo sicuramente”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Ucraina, la proposta di Zelensky (Ansa Foto) – buongiorno.it

E nell’attesa, ha anche avanzato l’ipotesi di un incontro a tre con i presidenti Usa e russo Donald Trump e Vladimir Putin, nel tentativo di arrivare al cessate il fuoco.

Se Putin non è a suo agio con un incontro bilaterale”, ha detto Zelensky, “o se tuti vogliono che sia un incontro trilaterale, non mi dispiace. Sono pronto a qualsiasi formato”.

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