Gli occhi del mondo su San Pietro alla vigilia del conclave: i segreti e la liturgia fino al fatidico Habemus Papam

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By Giovanna Sorrentino

È tutto pronto per il conclave. Oggi, martedì 6 maggio è la vigilia del giorno in cui i cardinali si chiuderanno a chiave per eleggere il successore di Papa Francesco.

Roma è pronta ad accogliere i fedeli che arriveranno per l’occasione. “Stiamo lavorando, con tutti gli altri organismi, sulla base di un metodo di collaborazione”, ha fatto sapere il sindaco Roberto Gualtieri. “Siamo al lavoro costantemente, sia per tenerci pronti, sia per favorire la partecipazione di fedeli e cittadini”.

Gli addetti ai lavori giurano segreto in vista del conclave per l'elezione del Papa
Gli occhi del mondo su San Pietro alla vigilia del conclave: i segreti e la liturgia fino al fatidico Habemus Papam (Ansa Foto) – buongiorno.it

Al lavoro c’è la macchina della sicurezza, ma soprattutto la Chiesa. Oggi, martedì 6 maggio, si è tenuta la dodicesima e ultima congregazione dei cardinali del Vaticano. Le bocche sono cucite già da adesso, ma da domani in poi il segreto sarà massimo, pena la scomunica per i prelati e tutti gli addetti ai lavori.

Il primo conclave della storia

La regola che tutto ciò che accade durante la scelta del Pontefice deve restare lì, vige fin dai tempi del primo conclave del 1270, quando tra le altre cose, è stato coniato questo termine a Viterbo, sede papale dell’epoca. Dopo anni di indecisioni dei cardinali, gli abitanti della città decisero di rinchiuderli tutti a chiave in una stanza fino a che non avrebbero trovato un accordo. In questo modo venne eletto Papa Gregorio X.

Come dovrà essere il prossimo Papa

La prima riunione del conclave per eleggere il successore di Papa Francesco è fissata alle ore 16.30 del 7 maggio. Dalla morte del Santo Padre fino ad oggi, giorno dell’ultima congregazione, i cardinali hanno preso del tempo per conoscersi e anche per delineare i tratti che dovrà possedere il nuovo Pontefice. Stando ai rumors delle ultime ore, la figura delineata è quella di un pastore. Ma ovviamente il nome verrà deciso nei prossimi giorni, dopo che i cardinali si saranno riuniti nella basilica di San Pietro.

Vediamo ora nei dettagli, cosa accadrà a partire da domani. Per prima cosa i prelati celebreranno la missa pro eligendo Romano Pontefice, che sarà presieduta dal cardinale decano. Nel pomeriggio tutti si riuniranno nella Cappella Paolina per avviarsi in processione verso la Cappella Sistina. Qui in questi giorni è stato installato un pavimento sopraelevato in legno e moquette dove siederanno durante il voto.

I tavoli sono allestiti nella zona corale, le finestre sono sigillate, tutto l’ambiente è stato perquisito e bonificato per impedire che qualsiasi informazione esca dalla Cappella Sistina. Anche i cellulari verranno spenti. E riaccesi direttamente quando sarà stato eletto il Papa. Gli elettori non possono neppure guardare la tv o leggere i giornali, per evitare le influenze esterne.

Nella giornata di domani, mercoledì 7 maggio, è previsto un solo scrutinio perché ci si riunirà alle 16.30. Nei giorni seguenti fino alla scelta del Pontefice, si voterà quattro volte al giorno, due di mattina e due di pomeriggio.

Nella stanza sono montate due stufe collegate a un comignolo che è stato installato nei giorni scorsi sul tetto della Cappella Sistina. Da esse usciranno i segnali di fumo con i quali il conclave comunicherà all’esterno l’esito degli scrutini. La fumata sarà nera se non è stato raggiunto il quorum e bianca quando è stato eletto il Papa.

Cosa succederà nel conclave dall’Extra Omnes?

Intorno alle 16.30 di domani, il cardinale decano pronuncerà nel coro della cappella il giuramento del segreto per tutti gli elettori. Una volta finito questo rito, il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncerà la formula tradizionale: Extra Omnes, fuori tutti. Tutti dovranno uscire, tranne gli infermieri che assistono i cardinali bisognosi di cure. A questo punto la porta verrà chiusa a chiave e i lavori cominceranno ufficialmente.

Il voto sarà valido quando saranno raggiunti i due terzi dei suffragi che vengono contati sulla base del numero degli elettori. È possibile votare fino a trentaquattro volte, dopodiché si passa al ballottaggio tra i due preferiti dell’ultimo scrutinio.

Nel corso della giornata, il fumo dal comignolo uscirà due volte: una alle 12 e l’altra alle 19. Quando la fumata sarà bianca, l’iter prevede che l’eletto accetti o meno la nomina. Se la risposta sarà sì, si ritirerà nella Stanza delle Lacrime, che si trova nella sacrestia della Cappella Sistina. Si chiama così perché è il luogo dove il nuovo Pontefice sfogherà tutte le sue emozioni in privato.

In questa stanza, indosserà i parametri papali. Dopodiché tornerà dagli altri cardinali e sarà invitato dal cardinale decano a rileggere un passo del Vangelo secondo Matteo, in cui Gesù promise a Pietro e ai suoi successori il ministero apostolico.

Così, i cardinali si avvicineranno al Papa per dimostrargli obbedienza. Poi ci sarà il canto del Te Deum e il cardinale protodiaconico si affaccerà da San Pietro per pronunciare Habemus Papam. A questo punto comparirà il nuovo Pontefice per la benedizione Ubi et Orbi.

Sulla porta dalla quale si affaccerà il prossimo Papa è già stata allestita l’usuale tenda rossa. Tante saranno le sfide del successore di Francesco: dovrà garantire continuità col suo operato e al tempo stesso tenere salda la Chiesa. In questi giorni gli ospiti alloggeranno a Santa Marta.

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