Dalle novità sul delitto di Garlasco a quelle su Chiara Petrolini: le notizie di oggi, venerdì 16 maggio 2025.
Si riparte dal dna sulle unghie di Chiara Poggi. A 18 anni dal delitto di Garlasco, oggi, venerdì 16 maggio, si è svolta l’udienza per il conferimento dell’incarico dell’incidente probatorio al Tribunale di Pavia.

La nuova indagine aperta di recente vede come unico indagato Andrea Sempio, oggi 37enne, amico di Marco, fratello di Chiara Poggi. Il materiale genetico rinvenuto nel 2007 sotto le unghie della vittima verrà confrontato con il dna di Sempio, delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della giovane e con quello di Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi e altre persone che erano state nella casa.
La gip di Pavia Daniela Garlaschelli ha concesso 90 giorni ai nuovi periti Denise Albani e Domenico Marchigiani per depositare una nuova consulenza. L’acquisizione del materiale biologico non implica che le persone coinvolte nell’incidente probatorio siano automaticamente indagate. Più che altro verrà comparato e servirà eventualmente ad escluderle dalle indagini.
Intanto si continua ad indagare sul martello trovato nel canale di Tromello nei giorni scorsi, poco distante da una vecchia casa di proprietà della nonna delle gemelle Coppa. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche su una festa in piscina avvenuta a luglio 2007, quindi poco prima dell’omicidio di Chiara Poggi.
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Stefania Camboni morta con 15 coltellate, fermata la nuora
Stefania Camboni è morta a causa di 15 coltellate che le sono state sferrate con violenza mentre dormiva nella sua casa a Fregene. Aveva 58 anni e i carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia ritengono che ad ucciderla sarebbe stata Giada Crescenzi, la nuora, e l’hanno fermata per omicidio volontario.
La giovane non ha confessato il delitto ed anzi, ha negato di averlo fatto ed ha raccontato che mentre la suocera veniva uccisa lei dormiva nella sua stanza, con i tappi nelle orecchie, dopo aver preso delle gocce.

Ma gli 007 dei carabinieri ritengono di aver a suo carico alcune prove schiaccianti. Tra esse, la ricerca sul cellulare “come togliere le tracce di sangue”, o “come avvelenare una persona”.
Stefania Camboni stava ospitando Giada e il figlio Francesco Violoni al piano di sopra della villetta dove viveva, in attesa che trovassero una nuova sistemazione. Il ragazzo era al lavoro quando si è consumato l’omicidio.
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Dalla casa non mancava nulla, ma i carabinieri hanno trovato il portafogli accanto all’automobile della donna finita fuori strada. Gli investigatori credono che si sia trattato di un tentativo di depistaggio per simulare una rapina.
L’incredibile storia a lieto fine della bimba di 14 mesi
Un’altra incredibile notizia arriva da Novara, dove la polizia ha trovato una bambina di soli 14 mesi positiva alla cocaina e costretta a vivere in gravi condizioni igienico-sanitarie. La piccola era scomparsa da oltre una anno dopo che il padre straniero l’aveva sottratta alla madre italiana.
Secondo una denuncia della madre, l’uomo l’avrebbe costretta maltrattandola a portare avanti la gravidanza per poter ottenere il permesso di soggiorno. Pochi mesi dopo il parto poi, aveva portato la figlia con sé scomparendo. Ed avrebbe affidato la piccola a una donna pregiudicata e tossicodipendente.
La polizia ha denunciato entrambi i genitori alla Procura per maltrattamenti in famiglia. La piccola ora si trova in una struttura protetta e può essere adottata.
Chiara Petrolini: udienza rinviata
Il 23 maggio è il giorno scelto dal giudice per il rinvio dell’udienza a carico di Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, nel Parmense, accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati dopo averli partoriti.
La giovane si trova ai domiciliari dopo che una sentenza della prima sezione della Corte di Cassazione ha stabilito che i fatti commessi non sono “più presenti né ripetibili”.
Guerra in Ucraina, come sono andati i colloqui a Istanbul
I media avevano ipotizzato la presenza di Vladimir Putin al tavolo negoziale con Volodymyr Zelensky nel territorio “neutrale” di Istanbul. Ma su questa notizia si sono susseguite voci e incertezze. Nel tam tam, anche Donald Trump non aveva escluso la sua presenza, ma alla fine nessuno si è presentato.

O meglio, nella città turca sono arrivate le delegazioni russe ed ucraine per i primi colloqui di pace e al momento, un incontro tra i due presidenti sono lontani. E a confermarlo c’è un funzionario ucraino che ha definito “inaccettabili” le richieste territoriali della Russia, accusandola di non voler davvero negoziare.
Tra queste richieste ci sarebbe anche quella all’esercito di Kiev di ritirarsi da ampie porzioni di territorio per poter arrivare a un cessate il fuoco. “Le richieste russe sono distaccate dalla realtà”, ha dichiarato il funzionario. “Vanno ben oltre tutto ciò che è stato discusso in precedenza”.