“È disumano che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani. S’impone subito il cessate il fuoco a Gaza”.

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del ricevimento al Quirinale organizzato in vista delle celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica italiana.
Il capo dello Stato con le sue parole ha riportato l’Italia in linea con le posizioni di molti Paesi europei. Questi ultimi da qualche settimana premono sul governo israeliano di Benjamin Netanyahu affinché apra almeno la Striscia di Gaza agli aiuti umanitari. Mattarella ha sottolineato il concetto per il 2 giugno. La Festa ricorda il referendum del 1946 in cui gli italiani scelsero di trasformare il Paese da monarchia a repubblica.
Il capo dello Stato per il 2 giugno: “Sicurezza di Israele imprescindibile, ma no alla volontà di dominio”
“L’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali per la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. – ha ricordato il presidente della Repubblica – L’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza. Si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”.
Secondo Mattarella questa prospettiva e la sicurezza di Israele, elementi imprescindibili, appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo. Al Quirinale il presidente ha parlato davanti alla premier Giorgia Meloni (appena rientrata dalla missione in Asia centrale), al Ministro degli Esteri Antonio Tajani e davanti al corpo diplomatico accreditato in Italia, cioè gli ambasciatori, coloro i quali registrano alle loro cancellerie le posizioni di chi li ospita.

Mattarella ha parlato anche dell’attacco del 7 ottobre di Hamas, disumano e sanguinario, e dei fenomeni di antisemitismo che si moltiplicano in tutto il mondo. “L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso“, ha ammesso il presidente. “La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. – ha continuato – La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire. Occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve, e non ci si può, limitare a evocarla“.
Per il capo del Quirinale è necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica. Obiettivi da realizzare mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole. Il compito di attuare in concreto gli ideali costituzionali, di renderli vivi nella società quale costante criterio ispiratore delle scelte, è una missione mai esaurita. Ed è affidata ogni giorno anzitutto alla premura di quanti, con dedizione e competenza, prestano la loro opera nelle istituzioni.