Come funziona il bonifico parlante e perché è così importante, senza questo molti bonus non potrai richiederli.
Quando si parla di agevolazioni fiscali, uno degli errori più comuni è sottovalutare la corretta procedura di pagamento. Tra i passaggi più importanti per ottenere i rimborsi o le detrazioni previste dalla legge c’è proprio lui: il bonifico parlante. Si tratta di una particolare forma di pagamento che non tutti conoscono ma che può fare la differenza tra ottenere un bonus o vederselo rifiutare.

In parole povere, se compili male il bonifico, addio agevolazion, anche se i lavori sono stati fatti a regola d’arte. Vediamo insieme cos’è davvero un bonifico parlante, perché è tanto richiesto e soprattutto come compilarlo correttamente per non perdere soldi e opportunità.
Che cos’è il bonifico parlante e perché è così importante?
Il bonifico parlante non è un normale pagamento tramite banca. È una versione più “dettagliata” del bonifico tradizionale. A differenza del bonifico ordinario, quello parlante deve riportare alcune informazioni obbligatorie ovvero il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA o il codice fiscale dell’azienda o del professionista che riceve il pagamento, una causale precisa , che deve fare riferimento al bonus a cui si intende accedere.
Se manca anche solo una di queste informazioni, il pagamento potrebbe non essere considerato valido. Questo significa perdere il diritto alla tassazione, anche se hai fatto tutto secondo le regole. Inoltre, non basta correggere dopo, una volta che il bonifico è partito nel modo sbagliato, spesso non si può più rimediare

Perché tutta questa precisione? Perché è l’unico modo per permettere all‘Agenzia delle Entrate di verificare che tu stai pagando realmente per interventi che rientrano tra quelli agevolabili. Senza queste informazioni, il pagamento viene considerato “non valido ai fini fiscali”. Oggi sono numerose le agevolazioni che pretendono l’utilizzo di questa modalità di pagamento. Alcuni esempi:
- Bonus ristrutturazioni: detrazione del 50% per lavori di manutenzione, migliorie o adeguamento degli immobili.
- Ecobonus: per interventi che migliorano l’efficienza energetica della casa (es. caldaie a condensazione, pannelli solari).
- Bonus mobili: detrazione del 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici dopo una ristrutturazione.
- Bonus verde: incentivo per sistemare giardini, recinzioni e coperture a verde.
- Bonus barriere architettoniche: dedicato agli interventi per rendere gli edifici più accessibili (rampe, ascensori, servoscala).
- Superbonus: anche se la percentuale è scesa, resta un’agevolazione fondamentale per chi vuole fare interventi pesanti, come isolamento termico o sismico.
Insomma, quando si tratta di bonus fiscale, il bonifico parlante non è un dettaglio ma il cuore della procedura. Prenditi qualche minuto in più per compilarlo bene e, se hai dubbi, chiedi sempre alla banca o al tuo commercialista.