Lo abbiamo salutato il 31 dicembre 2023 ma ora eccolo pronto a tornare: torna il Reddito ma questa volta funzionerà in modo completamente diverso.
A volte ritornano, è proprio il caso di dire per riprendere il titolo di un vecchio libro di Stephen King. Pensavamo di aver detto addio al Reddito di Cittadinanza una volta e per tutte il 31 dicembre del 2023 e, invece, a distanza di nemmeno due anni, eccolo pronto a fare il suo ritorno.
Il Governo di Giorgia Meloni, come da promessa fatta al suo elettorato durante la campagna elettorale, abolì il vecchio Reddito di Cittadinanza con la Legge di Bilancio 2024. Al suo posto, per non lasciare in difficoltà le famiglie bisognose, sono stati introdotti l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro.
Tuttavia da molti questi due aiuti sono ritenuti insufficienti in quanto escludono gran parte degli ex percettori del vecchio RDC. Ricordiamo infatti che, al fine di avere diritto all’Assegno d’Inclusione, è fondamentale che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un soggetto non occupabile.
Mentre per ottenere il Supporto Formazione e Lavoro occorre frequentare i corsi organizzati dai Centri per l’Impiego e nessuna proposta lavorativa può essere rifiutata. Per supplire ad alcune carenze di questi due aiuti, ora tornerà anche il Reddito ma sarà completamente diverso da come ce lo ricordavamo.
Via libera di nuovo al Reddito. E’ forse uscito dalla porta per rientrare dalla finestra? Assolutamente no: questa volta funzionerà in modo del tutto diverso. Vediamo nei dettagli che potrà fruirne.
Il 13 giugno ha preso il via il Reddito ma non il Reddito di Cittadinanza bensì il Reddito Alimentare. La differenza è sostanziale nonché abissale. Il Reddito di Cittadinanza consisteva in una ricarica di denaro su una Social Card. Ogni mese i beneficiari ricevevano l’accredito. Il Reddito Alimentare, invece, consiste in pacchi di cibo.
Niente denaro ma pacchi di cibo alle famiglie bisognose. In pratica gli operatori di Associazioni che collaborano con i vari Comuni, distribuiranno prodotti alimentari rimasti invenduti ai più bisognosi. In questo modo, oltre ad aiutare concretamente chi è in difficoltà, si combatte anche un’altra grande piaga: quella degli sprechi alimentari. Potranno beneficiare del Reddito Alimentare le seguenti categorie di cittadini:
La cattiva notizia, però, è che al momento questa iniziativa non è diffusa su tutto il territorio nazionale. Infatti, in principio, il Reddito Alimentare verrà sperimentato solo in quattro Comuni: Genova, Firenze, Napoli e Palermo. Se l’iniziativa riscuoterà il successo che si prevede, non è detto che presto non si diffonda anche altrove.
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