Stipendi arretrati, straordinari e tredicesime arriva la scadenza a luglio 2025: potresti perdere ogni diritto

Economia

By Francesca Petriccione

Stipendi arretrati, arriva la scadenza di luglio 2025: con questa nuova clausola potresti perdere ogni diritto, scopri di cosa si tratta!

Quando si parla di diritti dei lavoratori, la certezza di ricevere tutto ciò che spetta ovvero stipendi, straordinari, tredicesime è fondamentale. Ma da luglio 2025 le regole cambiano e lo fanno in modo drastico.

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Stipendi arretrati, straordinari e tredicesime arriva la scadenza a luglio 2025: potresti perdere ogni diritto – buongiorno.it

Secondo un emendamento recentemente approvato dal governo, il tempo utile per reclamare retribuzioni non versate sarà molto più breve. Non importa se sei ancora assunto nella stessa azienda: se non agisci per tempo, potresti perdere ogni diritto e non avere più gli stipendi arretrati.

Stipendi arretrati, tutto quello che devi sapere sulla nuova clausola di luglio 2025

La novità arriva con l’emendamento Pogliese al decreto Crisi industriali. Con questa modifica, chi ha delle retribuzioni arretrate come mensilità non pagate, straordinari, tredicesime o altri compensi avrà solo cinque anni di tempo per agire legalmente e recuperarli. E la cosa più delicata è che il termine inizia a decorrere subito dal momento in cui il pagamento sarebbe dovuto avvenire, anche se si è ancora dipendenti dell’azienda.

In passato, il conto alla rovescia partiva solo dopo la fine del contratto di lavoro, lasciando quindi ai lavoratori più tempo per muoversi, spesso con più sicurezza. Ora, invece, se aspetti troppo, rischi di trovarti con un pugno di mosche. Non tutti i lavoratori sono coinvolti da questa modifica però. La nuova prescrizione si applica solo alle aziende con più di 15 dipendenti, ovvero quelle soggette alle regole sui licenziamenti collettivi e al Jobs Act.

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Stipendi arretrati, tutto quello che devi sapere sulla nuova clausola di luglio 2025 – buongiorno.it

Se lavori in una realtà più piccola con meno di 15 dipendenti, allora per te le vecchie regole restano valide: il tempo per recuperare ciò che ti spetta inizierà a contare solo alla fine del contratto di lavoro. Altro punto delicato è se decidi di inviare una diffida scritta al tuo datore di lavoro per richiedere le somme dovute, hai solo 180 giorni di tempo per presentare un ricorso in tribunale. Se li lasci passare senza muoverti, il tuo diritto decade in automatico e non ci sarà più nulla da fare, nemmeno con una conciliazione. Questo rende fondamentale agire con rapidità e consapevolezza, aspettare troppo, o temporeggiare, potrebbe costarti anni di retribuzioni non ricevute.

Il rischio più grande è che molte persone, per paura o mancanza di informazioni, lascino corrono. Ma questa norma ridisegna gli equilibri tra azienda e lavoratore, rendendo più difficile tutelarsi in un secondo momento. Chi ha arretrati o dubbi su pagamenti mancati farebbe bene ad agire adesso. Perché aspettare, da luglio 2025 in poi, potrebbe voler dire rinunciare a ciò che ti spetta.

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