Spari durante la visita diplomatica in Cisgiordania, nuovi dettagli sul delitto di Garlasco, il rapporto Istat per l’Italia: le principali notizie di oggi mercoledì 21 maggio 2025.

Una unità dell’Esercito israeliano (Idf) ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania. La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo.
Tra di essi era presente il viceconsole italiano Alessandro Tutino, che non ha avuto ripercussioni e ha parlato con il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Quest’ultimo, sentita la premier Giorgia Meloni, ha deciso di convocare l’ambasciatore israeliano a Roma. L’Idf ha dapprima dichiarato che l’episodio era in fase di accertamento per poi presentare le proprie scuse per l’episodio.
Ucraina, dall’Ue il 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia
L’Unione europea ha approvato il 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra di aggressione scatenata in Ucraina. Le misure restrittive, una volta entrate in vigore, si applicheranno a oltre 2.400 persone e organizzazioni, tra cui diverse aziende cinesi. Pechino ha quindi espresso “forte opposizione” all’adozione del pacchetto.
“La Cina si oppone con forza alle sanzioni unilaterali – ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Mao Ning – che non hanno alcun fondamento nel diritto internazionale e non hanno l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ed esprime la sua ferma insoddisfazione e un netto rifiuto delle sanzioni infondate imposte dall’Unione europea contro le aziende cinesi”.
Garlasco, chiarezza sull’impronta 33
In Italia continua a tenere banco la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. La Procura della Repubblica di Pavia sta svolgendo ulteriori investigazioni sulla cosiddetta “impronta 33”. La traccia numero 33 repertata sulla parete delle scale della casa in cui è stata uccisa Chiara Poggi sarebbe stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio.

Si tratta di nuovi accertamenti dattiloscopici condotti dai consulenti dei pm, il tenente colonnello del Ris di Parma, Gianpaolo Iuliano, e il dottor Nicola Caprioli, su tutte le impronte all’epoca dei fatti non attribuite o ritenute non utili. La consulenza è stata depositata anche per permettere il contraddittorio con la difesa di Andrea Sempio che potrà presentare eventuali deduzioni al riguardo.
Ex Ilva, tavolo sospeso: pronte nuove proteste
È durato circa due ore il confronto tra governo e sindacati sulla crisi dell’ex Ilva di Taranto. Il tavolo si è tenuto a Palazzo Chigi, ma è stato poi sospeso. Ci sarà na nuova convocazione probabilmente tra lunedì e martedì. Secondo i rappresentanti dei lavoratori la riunione non è andata come si sperava e gli operai stanno già organizzando nuove manifestazioni di protesta.
“La decisione della Procura di Taranto – ha detto il Ministro Adolfo Urso – mette a rischio il processo di riconversione ambientale del sito di Taranto sia per la sostenibilità economica dello stabilimento, sia per il negoziato in corso con le aziende che hanno partecipazione alla procedura di gara”. Il riferimento è al sequestro dell’Altoforno 1 (Afo1) dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, a seguito di un incendio avvenuto il 7 maggio 2025.
Rapporto Istat, le politiche commerciali globali
Sempre oggi l’Istat ha diffuso il suo rapporto annuale. Le previsioni più recenti per il 2025 sono di un rallentamento della crescita rispetto all’andamento già moderato del 2024. Si tratta di una conseguenza principalmente degli effetti dell’evoluzione delle politiche commerciali globali come i dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Nel 2024 l’economia italiana ha continuato a crescere a un ritmo moderato, inferiore rispetto alla Francia e soprattutto alla Spagna, mentre la Germania è in recessione per il secondo anno di seguito. L’occupazione ha continuato ad espandersi ed è stato ottenuto un parziale recupero nel potere d’acquisto dei salari. D’altra parte, l’aumento dell’occupazione, anche per la sua composizione settoriale, si è tradotto in una riduzione della produttività del lavoro.