Dazi Usa: la Us Court of International Trade ha bloccato Donald Trump perché “le tariffe vanno decise dal Congresso” e non si stabiliscono sulla base della legge del ’77.
Arriva il primo blocco ufficiale ai dazi del presidente americano Donald Trump. Per la Us Court of International Trade, le tariffe reciproche sono illegali e la legge che il tycoon ha invocato per imporle, in realtà non gli darebbe l’autorità per farlo.
La notizia da un lato ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle borse, ma dall’altro ha scatenato l’ira della Casa Bianca. Il primo a commentare la decisione dei giudici è stato il vice capo dello staff Stephen Miller, che è arrivato a parlare di “colpo di stato giudiziario fuori controllo”.
Il portavoce della Casa Bianca Jush Desai ha dichiarato che “non spetta ai giudici non eletti decidere come affrontare un’emergenza nazionale”, sottolineando che la politica protezionistica di Donald Trump punta a “mettere l’America al primo posto”.
Il capo della Casa Bianca e la sua amministrazione hanno già annunciato che faranno ricorso contro la decisione dei tre giudici, uno nominato da lui, un altro da Ronald Reagan e l’altro da Barack Obama. Il caso potrebbe arrivare anche alla Corte Suprema.
Facciamo un passo indietro. Per imporre i dazi reciproci tra Usa e gli altri Paesi, Donald Trump ha fatto riferimento all‘International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 che prevede che il presidente possa, in situazioni di emergenza, assumere determinate decisioni. Ma mai, prima del tycoon, un capo della Casa Bianca si era appellato a questo provvedimento per imporre tariffe economiche.
La Us Court of International Trade si è pronunciata su due casi diversi e ha scritto che “la Corte non interpreta” questa legge del ’77 “come un atto che conferisce tale autorità illimitata e annulla i dazi contestati imposti sulla sua base”. In poche parole, i tre magistrati ritengono che i dazi di Donald Trump sono illegali e si appellano a una legge che in realtà non dà il potere al presidente di prendere decisioni simili.
Il blocco dei tre giudici è ovviamente momentaneo, ma nell’attesa che la legge faccia il suo corso, il presidente Usa dovrà fermare i dazi. La sentenza è arrivata dopo alcune cause legali intentate da piccole e medie imprese: Davide contro Golia, insomma. E ad avere la meglio in questo momento non sarebbe il secondo.
La prassi americana prevede che i dazi vengano approvati dal Congresso, ma Trump ha ritenuto di agire appellandosi all’emergenza americana in virtù del deficit commerciale in corso. E nel cosiddetto Liberation Day, ha annunciato l’introduzione delle tariffe nei confronti di molti partner commerciali dell’America, partendo da percentuali del 10% e più alte per Cina e Unione Europea. Questa decisione agli occhi del mondo è apparso un modo per avviare i negoziati con i singoli Paesi: una strategia che prevede aliquote altissime per poi arrivare a un accordo.
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