La novità dell’Inps arriva dritta come una pugnalata al cuore per moltissimi pensionati: altro che aumenti, gli assegni si abbasseranno ulteriormente!
Le cattive notizie per quel che riguarda le pensioni sembrano non avere fine. E non siamo nemmeno arrivati alla conclusione del terzo mese dell’anno. Per ora ci sembrava che già una rivalutazione ferma allo 0,8% fosse un motivo sufficiente per cui disperarsi ma, tutto sommato, sapevamo che il Governo per quest’anno non poteva fare di più.
Bisogna, infatti, considerare che l’Esecutivo, per l’attuale legge di Bilancio aveva a disposizione appena 20 miliardi e non poteva sgarrare di un euro in quanto non può più permettersi di fare extra deficit. Obtorto collo, dunque, i pensionati si sono rassegnati ad una pensione di circa 3 euro in più al mese nonostante l’inflazione sia tornata a crescere.
Con altrettanta difficoltà milioni di anziani hanno dovuto fare i conti con il fatto che gli aumenti di marzo saranno vanificati dalle addizionali regionali e comunali che, a seconda di dove si vive, possono essere davvero molto alte. Ma l’ultima novità dell’Inps quella proprio non se l’aspettava nessuno: un vero colpo al cuore!
Se speravate in un assegno più ricco potete lasciare le vostre speranze chiuse in un cassetto e riaprirlo forse il prossimo anno con la prossima Legge di Bilancio perché quella attuale, anche se in pochi lo sanno, ha introdotto una nuova penalizzazione per i pensionati. Non per tutti però: ad essere penalizzata sarà una categoria molto specifica.
Da anni, oltre alla fuga dei cervelli, in Italia assistiamo anche alla fuga dei pensionati. Tantissimi anziani, infatti, una volta usciti dal mondo del lavoro in via definitiva, scelgono di trasferirsi in Paesi dove le tasse sulle pensioni siano più basse – o, addirittura, nulle – e dove più basso sia anche il costo della vita. Tra i paesi più gettonati, ad esempio, ci sono l’Albania, la Romania e le isole Canarie.
In questi paesi si vive ancora con 1000 euro al mese o anche meno. In Italia, mano al portafoglio, vivere con meno di 1000 euro al mese è impossibile ormai eppure molti pensionati non arrivano nemmeno a tale cifra. Da quest’anno, tuttavia, coloro che si trasferiranno all’estero saranno penalizzati: le loro pensioni non saranno più rivalutate di anno in anno in base all’andamento dell’inflazione. Unica eccezione i percettori del trattamento minimo dell’Inps.
Ma tutti gli altri, anche coloro che superano di appena 10 euro l’importo della pensione minima, riceveranno lo stesso importo fisso per sempre a prescindere dall’aumento del costo della vita. Va da sé che se il costo della vita cresce ma la pensione no, avremo un crollo pesantissimo del potere d’acquisto di milioni di persone che, comunque, mandano anch’esse avanti l’economia.
I pensionati, avendo più tempo libero, sono quelli che più degli altri si dedicano ad attività come il cinema o il teatro, frequentano palestre, comprano libri, vanno a cena fuori. Far crollare il potere d’acquisto di milioni di persone, non ci vuole molto a capirlo, avrà ripercussioni devastanti non solo sui diretti interessati ma sull’economia in generale.
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