Pensioni, doccia fredda per milioni di lavoratori: questi contributi sono inutili, l’Inps non li considera

Economia

By Samanta Airoldi

Il caldo afoso non è piacevole ma di certe docce fredde faremmo volentieri a meno. Purtroppo milioni di lavoratori stanno per riceverne una: tutta una serie di contributi sono del tutto inutili per la pensione.

Quando si comincia a lavorare s’ iniziano anche a versare i contributi all’Inps. I lavoratori dipendenti ne versano solo una parte e il resto spetta all’azienda mentre i liberi professionisti pagano tutto di propria tasca. I contributi sono funzionali sia ad accedere alla pensione sia a determinarne l’importo.

vetrata di un ufficio dell'inps
Pensioni, doccia fredda per milioni di lavoratori: questi contributi sono inutili, l’Inps non li considera -(foto Ansa)- Buongiorno.it

Potremmo dire che essi rappresentano il fattore più importante quando parliamo di pensioni. Infatti, a ben vedere esistono misure che non prevedono il requisito anagrafico ma non esiste misura che non preveda il requisito contributivo. In altre parole: con alcune misure – tipo Quota 41 – posso andare in pensione a qualunque età ma i requisiti devono esserci e devono essere quelli richiesti.

Dal 1996 in avanti, poi, da quando è entrata in vigore la riforma Dini, i contributi servono pure per stabilire l’importo dell’assegno che andremo a ricevere in quanto, in quell’anno, il sistema di calcolo contributivo ha sostituito quello retributivo. Ebbene ora arriva una doccia fredda per milioni di lavoratori: molti di di noi hanno versato contributi perfettamente inutili che l’Inps non considererà né per l’importo dell’assegno né per farci andare in pensione.

Addio pensione: se hai versato questi contributi sei fregato, sono inutili

Non tutto fa brodo, come si suol dire: ci sono contributi che non possiamo mettere in conto se parliamo di pensione, contributi che noi abbiamo versato ma che l’Inps non conteggerà. Vediamo quali sono.

uomo disperato che si copre la faccia con una mano
Addio pensione: se hai versato questi contributi sei fregato, sono inutili/Buongiorno.it

Come tutti ben sappiamo, ad oggi, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria occorre avere almeno 67 anni di età e minimo 20 anni di contributi. Esistono diverse misure di pensione anticipata ma tutte chiedono di avere un numero di anni di contributi decisamente più alto. Basti pensare a Quota 103 o a Quota 41: occorre avere, minimo, 41 anni di contribuzione alle spalle.

Che fare se, per un motivo o per l’altro, non si arriva alla soglia dei 20 anni? In questo caso ci sono due strade che possono salvarci. Se i contributi sono stati tutti versati prima del 31 dicembre 1992 allora possiamo ricorrere alla legge Amato: con la Legge Amato si può accedere alla pensione, sempre a 67 anni ma con solo 15 anni di contributi purché essi siano stati tutti versati entro il 1992.

In alternativa, se si è giovani e la carriera lavorativa è iniziata dopo il 1995, a quel punto ci si può considerare salvi. Infatti coloro che non hanno nemmeno un contributo antecedente al 1996, una volta raggiunti i 71 anni di età, possono andare in pensione anche con 5 anni di contributi. Il dramma è di chi non rientra in nessuna di queste due fasce: chi ha contributi versati dopo il 1992 e prima del 1996. In questi casi se non si arriva a 20 anni di contribuzione si dovrà continuare a lavorare o i contributi che sono stati versati saranno tutti inutili.

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