La vita è fatta di scelte ma certe si pagano davvero care. Chi ha scelto di andare in pensione con una certa misura, ad esempio, non riceverà il ricco bonus da 655 euro che arriverà a luglio.
Le pensioni italiane sono decisamente basse: insufficienti rispetto a quello che è il costo della vita nel 2025 nel nostro paese. Sono addirittura considerate tra le più esigue all’interno dell’Unione europea. Non solo: stando ai dati ufficiali dell’Inps, circa la metà dei pensionati riceve il trattamento minimo che corrisponde a poco più di 600 euro al mese.
Va da sé che un bonus di 655 euro ha fatto balzare sulla sedia per la gioia tantissimi anziani i quali non vedono l’ora di avere in tasca questa maggiorazione, se non altro per dormire sonni un po’ più tranquilli. 655 euro, per molti, sono più della pensione stessa che ricevono ogni mese.
La gioia, tuttavia, è durata poco: gran parte dei pensionati non riceverà proprio nulla, nemmeno un centesimo. Il motivo? Una determinata scelta che è assolutamente conforme alla Legge. Chi ha scelto di accedere alla pensione avvalendosi di una determinata misura verrà penalizzato e a luglio non si porterà a casa nessun bonus.
Sono tanti gli anziani che attendono con ansia di ricevere la maggiorazione prevista sul cedolino di luglio. Molti, purtroppo, resteranno a bocca asciutta: la loro scelta di pensione anticipata sarà penalizzata.
Partiamo con il precisare in cosa consiste il bonus che arriverà a luglio. Si tratta della quattordicesima, una maggiorazione che arriva ogni anno e che si rivolge alle persone che hanno già compiuto 64 anni, che hanno almeno 15 anni di contributi e il cui assegno previdenziale non supera di 2 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.
L’importo della maggiorazione va da un minimo di 336 fino ad un massimo di 655 euro. Per ricevere l’importo più alto occorre avere più di 25 anni di contribuzione – o più di 28 nel caso dei lavoratori autonomi – e un assegno previdenziale fino a 1,5 volte l’importo del trattamento minimo.
La quattordicesima viene riconosciuta a chi riceve una pensione di vecchiaia ma non a chi ha optato per Ape sociale in quanto questa misura non è una vera e propria forma di pensionamento ma una sorta di “ponte” tra lavoro e pensione vera e propria. Ape sociale consente di uscire dal lavoro a 63 anni e 5 mesi con 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria di cui si fa parte. Questa misura è fruibile solo da:
Chi sceglie di anticipare la pensione sfruttando questa misura non potrà beneficiare né della tredicesima né della quattordicesima fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia ordinaria che, al momento, corrisponde a 67 anni. A quel punto anche lui avrà diritto a questa maggiorazione.
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