Doppia stangata in arrivo per chi ha perso il lavoro: non solo addio stipendio ma, in molti casi, l’Inps non riconoscerà neppure la Naspi.
Perdere il lavoro è sempre un dramma ma, quantomeno, fino ad oggi un lavoratore dipendente che perdeva il lavoro non per propria volontà, poteva contare sull’indennità di disoccupazione: la famosa Naspi. Ora però le cose sono leggermente cambiate e non a vantaggio dei lavoratori purtroppo.
Infatti se in un mese una persona non ha guadagnato almeno una certa cifra, allora l’Inps non gli riconoscerà il sussidio. In pratica una doppia stangata: non solo il malcapitato resterà senza lo stipendio ma perderà pure il diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione se guadagnava troppo poco.
Sembra assurdo ma verrà ulteriormente penalizzato per il fatto di aver guadagnato troppo poco o meglio: di essere stato pagato troppo poco dall’ex datore di lavoro. Pare un controsenso invece è esattamente così. Non è questo l’unico cambiamento: è stato modificato anche il numero di settimane lavorative necessarie per avere diritto all’indennità di disoccupazione.
La Naspi, fino ad oggi, ha sempre rappresentato una piccola certezza per tutti i lavoratori dipendenti che perdevano il lavoro non per propria volontà. Ma c’è un dettaglio che molti non conoscono e che penalizza i disoccupati: per avere diritto all’indennità di disoccupazione occorre aver guadagnato almeno una certa cifra.
Fino al 2021 per avere diritto alla Naspi occorreva aver lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi antecedenti alla disoccupazione. Dall’1 gennaio 2022 questa regola è venuta meno: è sufficiente avere minimo 13 settimane di contributi maturate nei 4 anni antecedenti alla perdita del lavoro. Nel caso di dimissioni volontarie – a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa – è necessario maturare 13 settimane di contributi nei 12 mesi dopo il licenziamento.
Ma quello che molti non sanno è che deve trattarsi di 13 settimane utili. Che cosa significa ” settimana utile”? Nel 2025 una settimana è ritenuta utile dal punto di vista dei contributi se viene pagata almeno 227,18 euro. Questa cifra non è da intendersi come fissa in quanto viene aggiornata ogni anno. Pertanto, considerando che un mese di 30-31 giorni, è composto da 4,33 settimane, per avere diritto alla Naspi in un mese occorre guadagnare almeno 983,69 euro.
Se un lavoratore, poniamo il caso, guadagnava 800 euro al mese, vuol dire che in una settimana la sua paga era di solo 185 euro: ai fini della Naspi, per l’Inps tale settimana non è utile in quanto al di sotto della soglia minima necessaria. Questo vuol dire che tale lavoratore non avrà diritto all’indennità di disoccupazione? No, la riceverà lo stesso ma non saranno sufficienti 13 settimane di lavoro: gliene serviranno molte di più. Pertanto, possiamo dire, che uno stipendio troppo basso è penalizzante sia quando si lavora sia quando si perde il lavoro.
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