Si parla tanto di pensione anticipata ma in realtà rischiamo di dover timbrare il cartellino per 10 anni in più. Ecco che cosa potrebbe accadere.
Quello delle pensioni resta il nodo più arduo da sciogliere per il Governo e il pensiero più grande per noi cittadini. Sembra di essere bloccati nelle sabbie mobili e uscirne pare ormai impossibile a meno di non causare un frana. La frana dell’Inps. Da tempo si parla di abolire la Legge Fornero.

Passo che, fino ad oggi, non è stato possibile fare in quanto significherebbe agevolare troppe uscite anticipate di massa dal mondo del lavoro. Il Governo di Giorgia Meloni da mesi parla della possibilità di una maggiore flessibilità in uscita: pensionamenti in un arco temporale largo, dai 64 fino ad oltre i 70 anni.
La maggior parte dei lavoratori non aspetta altro di poter lasciare l’ufficio – piuttosto che il negozio, la bottega o la fabbrica – con qualche anno di anticipo. Ma siamo davvero sicuri che sia questa la strada migliore? C’è una piccola insidia di cui nessuno parla: per poter andare in pensione tre anni prima, rischiamo, alla fine, di dover lavorare 10 anni di più.
Pensioni: ecco chi rischia di lavorare 10 anni di più
Tutti in pensione a 64 anni? Forse sì ma a costo di lavorare 10 anni in più. Uscire dalla Legge Fornero non è facile per quanto l’Esecutivo ci stia lavorando. Vediamo che cosa potrebbe succedere a breve.
Il Governo di Giorgia Meloni da mesi ormai lavora al superamento della Legge Fornero. Con la Legge di Bilancio 2025 è stata introdotta un’importante novità: una facilitazione per poter lasciare il lavoro a 64 anni anziché a 67.

Questa possibilità, a dire il vero, non è nuova: si tratta della pensione anticipata contributiva la quale si rivolge solo a coloro che non hanno nemmeno un contributo antecedente al 1996, anno in cui, appunto, il sistema di calcolo contributivo prese il posto di quello retributivo. I lavoratori cosiddetti “contributivi puri” possono andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi ma solo se il loro assegno è pari almeno a:
- 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli;
- 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con solo un figlio;
- 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con due o più figli.
Da quest’anno, per raggiungere tali soglie è possibile avvalersi anche della propria previdenza complementare ma, in tal caso, non bastano più 20 anni di contributi: ne servono almeno 25. L’idea del Governo per poter finalmente uscire fuori dalla Legge Fornero è estendere questa possibilità a tutti, non più solo ai lavoratori contributivi puri. Ma i contributi necessari salirebbero a 30 anni. Pertanto è vero che si potrebbe accedere alla pensione a 64 anni anziché a 67, ma non basteranno più 20 anni di lavoro: ce ne vorranno minimo 30.