L’IVA non è abbastanza: a breve arriverà una nuova tassa e la pagheremo ogni volta che facciamo la spesa

Economia

By Samanta Airoldi

L’IVA non è abbastanza, a breve ogni volta che faremo la spesa saremo costretti a pagare una nuova tassa. Vediamo di che cosa si tratta e a quanto ammonterà.

Ci saremo accorti tutti che, da almeno tre anni a questa parte, fare la spesa in un qualunque supermercato è diventato un po’ più complicato. Le confezioni si rimpiccioliscono ma i prezzi, in compenso, continuano ad aumentare. E non aumentano sicuramente i prezzi di alimenti pregiati ma quelli di beni di prima necessità, i cibi che tutti compriamo ogni giorno o quasi.

uomo e donna seduti sul divano con in mano un portafoglio vuoto
L’IVA non è abbastanza: a breve arriverà una nuova tassa e la pagheremo ogni volta che facciamo la spesa/Buongiorno.it

Dunque via libera a rincari sulle patate, sull’olio extra vergine di oliva, sulla frutta, sulla pasta, sul caffè e persino sui biscotti. I rincari degli ultimi anni sono stati legati all’aumento dell’inflazione che, purtroppo, con un colpo di coda del tutto inaspettato, quest’anno ha ricominciato a salire.

Ma non è tutto: teniamoci pronti a ricevere un’altra stangata. Come tutti sappiamo ogni volta che facciamo la spesa non paghiamo solo il valore della merce acquistata ma paghiamo pure l’IVA, l’Imposta sul Valore Aggiunto: ebbene a breve pagheremo anche un’altra tassa. Il nostro carrello diventerà sempre più pesante, il portafoglio sempre più leggero.

Nuova tassa al supermercato: ecco di cosa si tratta

Già fare la spesa è un bell’onere per molte famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine di ogni mese: la notizia dell’arrivo di una nuova tassa oltre all’IVA non ci voleva. Invece sarà proprio così.

bottiglie di bevande e bevande colorate dentro a dei bicchieri
Nuova tassa al supermercato: ecco di cosa si tratta/Buongiorno.it

Sono anni e anni che si rimanda ma ormai non c’è più via di fuga: dall’1 gennaio 2026 entrerà in vigore la Sugar Tax, la tassa sugli zuccheri liberi. Nell’occhio del mirino saranno, in particolare, le bibite zuccherate le quali, con l’addizione di questa tassa, verranno a costare di più. L’obiettivo è disincentivare le persone e, in particolar modo i giovani, a consumare questi prodotti poco salutari e che possono causare obesità: patologia in forte crescita anche nelle persone con meno di 40 anni.

La tassa in questione non riguarderà solo le classiche aranciate o cole o gassose che chiaramente contengono zuccheri ma saranno interessate anche le cosiddette “bibite zero” nonché le bevande vegetali come bevanda di soia o di mandorla o di avena o di cocco le quali, da normativa, non possono essere considerate latte e, quindi, rientrano nella categoria delle bevande con zuccheri liberi.

La tassa nasce con lo scopo di migliorare la salute della popolazione ma funzionerà? La tassa, in realtà, esiste dal 2019 ma non è mai diventata concreta in quanto non è mai stato emanato il decreto attuativo. Per i consumatori la differenza di prezzo non sarà enorme: solo 5 centesimi per litro. Dunque se oggi un litro di aranciata costa 1 euro, dall’1 gennaio 2026 costerà 1,05. In altri paesi in cui è stata introdotta – ma con percentuali di rincari fino al 20% – per ora sta funzionando. Tuttavia, al di là dell’introduzione di una nuova imposta, sembra urgente l’introduzione di un programma di educazione alimentare nelle scuole.

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