Habemus Papam: fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina. I cardinali hanno raggiunto l’accordo poco dopo le ore 18 di giovedì 8 maggio.
Fumata bianca dal tetto della Cappella Sistina. Il conclave ha eletto il nuovo Papa pochissimi minuti dopo le 18 di giovedì 8 maggio, nel giorno dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei. E proprio questa mattina, giunto nella città mariana, il cardinale Giovanni Battista Re (non elettore perché ha più di 80 anni), aveva auspicato di trovare già “questa sera, tornando a Roma”, la tanto attesa “fumata bianca”. L’Habemus Papam è atteso intorno alle 19.
Il voto è arrivato presumibilmente alla quarta votazione, considerando il tempo trascorso tra l’ingresso dei prelati nella stanza e la fumata bianca. Da piazza San Pietro è partito un lunghissimo applauso dei fedeli, molti dei quali piangevano per l’emozione. Tra non molto il mondo conoscerà il nome del successore di Pietro, l’attesa è altissima nella piazza della Basilica che porta il suo nome.
Nella stanza della Cappella Sistina il Papa ha già accettato la nomina e in questi minuti dovrebbe trovarsi nella Stanza delle Lacrime, che si trova nella sacrestia. Si chiama così perché è il posto dove potrà trovarsi da solo con se stesso e con Dio dopo aver trascorso molte ore in compagnia degli altri cardinali. Qui potrà finalmente sfogare la sua grande emozione per essere stato eletto il sommo capo della Chiesa.
Nella stanza delle lacrime il nuovo Pontefice indosserà anche i parametri e la talare bianca con i quali si presenterà ai fedeli, affacciandosi per la prima volta alla loggia di San Pietro. In questa camera sono posizionati abiti di tre taglie, piccola, media e grande, per permettere al neoeletto Papa di scegliere quella giusta per lui.
Dopo essersi cambiato, tornerà nel conclave per intonare il Te Deum. Dopodiché la prassi prevede che il cardinale protodiaconico pronunci dinanzi ai fedeli la seconda frase più famosa del mondo (dopo Extra Omnes): Habemus Papam. A quel punto i fedeli potranno vedere per la prima volta il successore di Papa Francesco affacciarsi dalla loggia della Basilica per la benedizione Urbi et Orbi.
Il Papa sarà il capo della Chiesa cattolica, ma anche il vescovo di Roma. Tutti si domandano quali saranno le sue prime parole. Le prime, indimenticabili, di Francesco sono state: “Fratelli e sorelle, buonasera”.
Negli ultimi minuti a Roma, un gruppo di sacerdoti provenienti dal Ghana ha improvvisato un canto a pochi passi dal sagrato. Moltissime persone sono assiepate e si stanno riparando dal sole con ombrelli. Provengono da ogni parte del mondo. Anche le campane della Cattedrale di Notre Dame a Parigi hanno suonato a festa dopo l’annuncio del raggiungimento del quorum.
Quello che stiamo per conoscere è il quinto Papa eletto al secondo giorno di conclave dal 1900. Il primo è stato Pio XII, il secondo è stato Giovanni Paolo, il terzo Benedetto XVI e l’ultimo Papa Francesco.
Il conclave più breve della storia è stato quello a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, nel quale i cardinali elessero dopo tre votazioni Pio XII, che era Eugenio Pacelli. Papa Luciani, cioè Giovanni Paolo I, è stato eletto dopo quattro scrutini e due giorni, come Ratzinger (Benedetto XVI), primo Pontefice del terzo millennio.
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