Delitto Garlasco: trovato un martello nel canale di Tromello, potrebbe essere l’arma del delitto. Il punto sulle (nuove) indagini a 20 anni di distanza dall’omicidio di Chiara Poggi.
Ci sarebbe anche un martello tra gli oggetti ritrovati nel canale di Tromello, a pochi chilometri da Garlasco, che i vigili del fuoco e la Protezione civile hanno dragato in esecuzione di un ordine della Procura di Pavia.

Proprio il martello era l’unico oggetto che mancava da casa Poggi, non era mai stato ritrovato e per gli inquirenti potrebbe essere compatibile con le ferite alla testa della studentessa. L’oggetto è stato ritrovato nei 300 metri in cui si sono concentrate le ricerche, e questo fa pensare che gli 007 siano andati a colpo sicuro, dopo la rivelazione di un super testimone sul quale vige uno stretto riserbo.
Si tratterebbe di uomo, che dopo diciotto anni di silenzio avrebbe raccontato di aver visto una ragazza bionda gettare un oggetto metallico nel canale. Per tutto questo tempo si era pensato potesse essere un attizzatoio da camino. L’area setacciata si trova poco distante anche da una vecchia abitazione della nonna delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima. Nessuna delle sue è mai stata accusata per l’omicidio.
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, la verità potrebbe essere riscritta dopo la riapertura delle indagini su quanto accaduto il 13 agosto del 2007. Nel mirino degli inquirenti è finito Andrea Sempio, amico di Marco, fratello della studentessa.
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Le indagini vanno avanti su un doppio binario: la ricerca degli oggetti nel canale e la perquisizione delle abitazioni di casa di Sempio, dei suoi genitori e di due amici. Sul martello rinvenuto vige prudenza massima, non solo perché sono passati tanti anni, ma anche perché questo oggetto potrebbe anche non essere lo stesso che mancava nella villetta dei Poggi, dove Chiara è stata uccisa brutalmente mentre i genitori e il fratello erano in vacanza.
Il canale era stato ispezionato in precedenza
Questo stesso canale era stato già ispezionato nel 2017, ma all’epoca erano stati ritrovati solo alcuni abiti abbandonati da un agricoltore. Oggi invece, oltre al martello, gli investigatori hanno rinvenuto anche il bracciolo di una sedia di ferro.
Analisi approfondite appureranno se questo oggetto sia l’arma del delitto. Nel frattempo le ricerche sono terminate gli investigatori hanno sequestrato tutti gli oggetti trovati. Il prossimo appuntamento con questo giallo atteso per venerdì 16 maggio l‘incidente probatorio nell’ambito della nuova indagine a carico di Sempio.
Il secondo binario è quello che spiega il blitz dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, sempre su ordine della Procura di Pavia, nel quale hanno perquisito le case di Andrea Sempio, i suoi genitori e due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, all’epoca 18enni, anche loro amici di Marco Poggi. Andavano tutti a scuola e a calcio insieme e quell’estate stavano programmando una vacanza in Toscana.
Gli investigatori hanno sequestrato cellulari, computer, chiavette usb, materiale cartaceo. Nessuno, a parte Sempio, è indagato e l’ipotesi è che nella casa degli amici i carabinieri abbiano cercato qualche elemento per poter ricostruire il contesto della morte di Chiara Poggi. Capra e Freddi all’epoca avevano raccontato di aver saputo della morte della studentessa da Sempio.
La reazione dei familiari di Chiara Poggi
Ricordiamo che per questo caso Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi, sta scontando una pena definitiva di 16 anni di carcere. “La famiglia” della vittima “è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo”. Queste le parole dei suoi genitori Giuseppe Poggi e Rita Preda attraverso i legali. “Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un ampissimo potere in fase di indagini ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione, ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando – a distanza di quasi 20 anni – ipotesi stravaganti”.