Il blocco dei dazi Usa, le dimissioni di Elon Musk, il cessate il fuoco a Gaza: le notizie di oggi, giovedì 29 maggio 2025.
Il Tribunale del Commercio Internazionale con sede a New York ha imposto uno stop ai dazi internazionali dell’amministrazione Trump.

La sentenza arriva dopo il ricorso da parte di dodici Stati e cinque società danneggiate dalla politica protezionistica della Casa Bianca. Il tycoon ha già risposto con un suo ricorso da parte del Dipartimento di Giustizia alla Corte d’Appello del distretto federale.
Non si esclude che la vicenda possa finire ai giudici della Corte Suprema, ma nell’attesa potrebbero andare avanti le trattative con i Paesi colpiti dalle tariffe di Donald Trump.
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Elon Musk deluso da Trump si dimette dal Doge
I dazi non sono l’unico colpo a Donald Trump di oggi, giovedì 29 maggio. L’altro arriva direttamente dal magnate e forse ex amico Elon Musk che su X ha fatto sapere di essersi dimesso dal Doge.
La decisione è arrivata dopo che la settimana passata la Camera ha approvato la Legge di Bilancio. Il testo è ora al vaglio del Senato e prevede ampi sgravi fiscali e tagli alla spesa. Ma secondo gli esperti taglierà di molto l’assistenza sanitaria e farà crescere il deficit nazionale di oltre 4 trilioni di dollari in dieci anni.
As my scheduled time as a Special Government Employee comes to an end, I would like to thank President @realDonaldTrump for the opportunity to reduce wasteful spending.
The @DOGE mission will only strengthen over time as it becomes a way of life throughout the government.
— Elon Musk (@elonmusk) May 29, 2025
Secondo le indiscrezioni, Trump e Musk non si sarebbero parlati prima che il magnate comunicasse la decisione su X scrivendo: “Con il finire del mio periodo come funzionario speciale del governo, vorrei ringraziare il presidente Trump per l’opportunità di ridurre gli sprechi. La missione del Doge si rafforzerà nel tempo, diventando uno stile di vita per tutto il governo”.
Parlando successivamente con la CBS News, Musk ha ammesso di essere “rimasto deluso” dalla Legge di Bilancio che prevede un “massiccio disegno di legge sulla spesa” che “aumenta il deficit di bilancio, invece di ridurlo, e mina il lavoro che il team DOGE sta facendo”.
Il DOGE, ricordiamolo, è un organismo nato con l’amministrazione Trump che ha l’obiettivo di ridurre i costi eccessivi del settore pubblico degli Usa.
Lo sfogo di Bianca Balti contro le case farmaceutiche
Tutti sanno che Bianca Balti lotta da tempo contro un tumore ovarico. La supermodella sta meglio ed ha affidato ai social uno sfogo nei confronti delle case farmaceutiche e le assicurazioni mediche.
Secondo lei, queste ultime non garantiscono in tempo la diffusione dei farmaci salvavita necessari per la terapia che sta affrontando. “Di solito non lo faccio, ma ho finito la pazienza e il tempo”, ha esordito Bianca Balti nel suo sfogo. “I medicinali in questione non sono un’opzione, ma una necessità vitale. Ho bisogno che vi diate una mossa”.

E ancora: “Sono una paziente oncologica. I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita. Ho una carriera, una vita e delle responsabilità. Devo viaggiare per lavoro, ma non posso farlo in sicurezza senza le pillole”.
Bianca Balti nel lungo sfogo ha spiegato di aver passato ore al telefono per avere i farmaci ma “nessuno se ne occupa”.
Pene più severe per chi maltratta gli animali
Il Senato ha approvato un provvedimento che prevede pene più severe per chi compie reati contro gli animali. Il disegno di legge porta la firma di Michela Vittoria Brambilla, e ora è definitivo.
La parlamentare è anche presidente della Lega Italiana per i Diritti degli Animali e dell’Ambiente e definisce quella di oggi “una grandissima vittoria per l’Italia e per tutti coloro che amano gli animali e li vogliono vedere rispettati”.
Gaza, Netanyahu accetta la proposta Usa per un accordo
La notizia è di pochi minuti fa: il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere di aver accettato “l’ultima proposta” dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff.
La bozza prevede il ritiro delle truppe dell’Idf dai territori palestinesi e la liberazione di nove ostaggi vivi in cambio di 1.300 palestinesi. La proposta è stata ricevuta anche da Hamas che ha manifestato l’intenzione di studiarla “con senso di responsabilità”.
La risposta, continua il gruppo terroristico, sarà in linea “con gli interessi del nostro popolo” e un “cessate il fuoco permanente a Gaza”.