Le nuove regole del Fisco sui bonifici tra familiari impongono attenzione alla causale. Ecco cosa fare per evitare problemi.
Nel 2025, anche un semplice bonifico tra familiari può trasformarsi in un problema se non presti attenzione a come viene effettuata e alla causale inserita. L’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli sui conti correnti e ogni trasferimento di denaro può essere interpretato come reddito non dichiarato se non documentato correttamente.

Non si tratta solo di burocrazia, le conseguenze possono arrivare fino a tasse impreviste e sanzioni. Ma niente panico, con qualche accorgimento tutto può restare semplice e sicuro.
Come gestire correttamente i bonifici tra parenti
La causale è fondamentale per evitare fraintendimenti. Non basta scrivere “prestito” o “trasferimento”: deve essere chiara e spiegare il motivo reale del bonifico. Ad esempio, formule come “regalo di compleanno”, “sostegno familiare temporaneo” o “prestito infruttifero tra familiari” sono considerate trasparenti. Anche gli anticipi su eredità o donazioni per acquisto immobiliare devono essere indicati con precisione, così da non rischiare che il Fisco consideri il denaro reddito imponibile.
Sempre meglio usare strumenti tracciabili come bonifici bancari, postali e assegni non trasferibili sono il modo più sicuro per dimostrare l’origine delle somme. Evita contanti per importi rilevanti, soprattutto sopra i 5.000 euro, perché in quel caso è consigliabile registrare formalmente la donazione presso l’Agenzia delle Entrate. Conserva tutta la documentazione come le ricevute, comunicazioni ed eventuali accordi scritti possono essere la tua prova in caso di verifica.

Per donazioni importanti, la legge richiede l’atto notarile con firma autenticata. Questo vale soprattutto per trasferimenti significativi tra parenti. Per somme più modeste, come tra genitori e figli o tra coniugi, l’atto notarile non è obbligatorio, ma indicare chiaramente la causale e conservare la prova del bonifico resta fortemente consigliato.
Se l’Agenzia delle Entrate nota movimenti sospetti, può chiedere spiegazioni. Senza documentazione adeguata, il denaro ricevuto rischia di essere considerato reddito non dichiarato, con relative tasse, sanzioni e interessi. Una causale chiara e un bonifico tracciabile sono quindi la prima e più efficace barriera contro problemi futuri.
I bonifici ordinari richiedono pochi dati essenziali, come l’IBAN, nominativo del destinatario e causale. Quelli parlanti, invece, sono più dettagliati e servono per lavori edilizi o detrazioni fiscali. Nel contesto familiare, il bonifico ordinario con causale chiara è spesso sufficiente, purché documenti correttamente la motivazione del trasferimento. Seguendo questi accorgimenti eviterai che l’Agenzia delle Entrate possa crearti problemi e incorrere in sanzioni molto salate.