Spese alte con carta di credito tra amici durante le ferie? L’Agenzia delle Entrate può accorgersene e chiedere spiegazioni. Ecco come evitare problemi.
Quando si parte per le ferie estive, spesso si mette da parte il contante e si preferisce pagare con carta di credito o bancomat. È comodo, sicuro e riduce il rischio di smarrire grandi somme. Ma c’è un aspetto che pochi dovranno: le spese “tracciabili” restano visibili e, se particolarmente alte rispetto al reddito dichiarato, possono attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.

Non si tratta di un divieto, ma di un’attenzione in più. Le banche e gli operatori finanziari trasmettono regolarmente al Fisco i dati relativi a conti correnti, movimenti e saldi. Grazie a sistemi informatici avanzati, l’Agenzia confronta il tenore di vita con il reddito dichiarato e può chiedere chiarimenti in caso di movimenti “fuori scala”.
Carta di credito in vacanza, ecco come proteggersi dall’Agenzia delle Entrate
Il caso più comune riguarda i viaggi di gruppo. Immagina di essere in vacanza con amici e di anticipare con la tua carta il costo di hotel, ristoranti e attività per tutti. Alla fine, gli altri ti rimborsano tramite bonifico bancario. Per te è una normale divisione delle spese, ma per il Fisco può sembrare un afflusso di denaro anomalo. Se queste cifre sono rilevanti rispetto al reddito annuale che dichiari, il sistema di controllo può segnalarle come potenzialmente sospette. Lo stesso vale per spese importanti in resort, viaggi internazionali o ristoranti di lusso. Non serve una prova di evasione per far partire una verifica: bastano operazioni considerate incoerenti.

Uno dei modi più semplici per tutelarsi è essere chiari fin dall’inizio. Se ricevi un bonifico come rimborso, specifica nella causale il motivo preciso: ad esempio “rimborso spese vacanza Grecia agosto 2025” . Questa piccola accortezza può rivelarsi preziosa in caso di controlli e avrai subito un riscontro documentato che giustifica la transazione. Senza causale, invece, può sembrare un versamento generico e, quindi, più difficile da spiegare.
In caso di verifica, l’onere della prova ricade sul contributore. Significa che sarai tu a dover dimostrare che quelle somme derivano da fonti lecite come risparmi accumulati, prestiti familiari, rimborsi tra amici o spese anticipate per il gruppo. La cosa migliore è conservata ricevuta, e-mail o messaggi che confermino l’accordo tra le persone coinvolte. Più la documentazione è precisa, meno rischi di avere problemi.
Evitare equivoci con il Fisco è spesso questione di prevenzione. Se sai che durante le ferie anticiperai spese elevate, avvisa prima i tuoi compagni di viaggio di rimborsarti in modo chiaro e tracciabile.