Assegno di Inclusione, nessuno accredito per il mese di Luglio, l’INPS chiarisce cosa sta succedendo: le famiglie sono ansia.
Fine Luglio avrebbe dovuto portare un po’ di sollievo economico a molte famiglie italiane beneficiarie dell‘Assegno di Inclusione (ADI), ma qualcosa è andato storto. Molti cittadini, dopo aver controllato il saldo sulla Carta ADI o accedendo all’area riservata del sito INPS, hanno scoperto con grande sorpresa che la ricarica non è avvenuta.

Il timore che qualcosa non andasse si è diffuso rapidamente, generando confusione e apprensione tra chi contava su quel sostegno per affrontare le spese mensili. Tuttavia, l’INPS è intervenuta per fare chiarezza, spiegando cosa è accaduto e cosa devono fare i beneficiari.
Assegno di Inclusione, l’INPS chiarisce i dubbi
Secondo quanto comunicato in via informale dall’INPS, il ritardo nelle ricariche è dovuto a un semplice problema tecnico. Le lavorazioni delle pratiche sono partite regolarmente tra il 22 e il 23 luglio e per molti beneficiari, gli accrediti sono arrivati il 25. Ma per altri, la procedura si è interrotta.
Il motivo? Una temporanea mancanza di disponibilità finanziaria da parte di Poste Italiane, in coincidenza con il fine settimana. Quando ciò avviene, il pagamento slitta automaticamente al giorno lavorativo successivo utile. La buona notizia è che i fondi saranno accreditati lunedì 28 luglio , senza necessità di ulteriori azioni da parte degli utenti. Nessun diritto è stato revocato, chi ha diritto alla mensilità di Luglio la riceverà.

Non tutti però riceveranno il pagamento. Alcuni nuclei familiari infatti hanno raggiunto la scadenza naturale del beneficio che ha una durata massima di 18 mesi, e chi ha concluso questo periodo a giugno non è più destinatario automatico delle ricariche. Ma non tutto è perduto è possibile presentare una nuova domanda di rinnovo entro il 31 luglio per accedere nuovamente al contributo. Se si rispettano i requisiti, l’accredito riprenderà regolarmente da metà agosto.
Il panico iniziale per il mancato pagamento dell’Assegno di Inclusione ha messo in allarme migliaia di famiglie. Fortunatamente, l’INPS ha rassicurato i beneficiari, per cui si tratta di un semplice slittamento tecnico. Tuttavia, chi ha terminato i 18 mesi deve agire subito per evitare di restare scoperto nei mesi successivi. Un piccolo intoppo, dunque, ma che si risolve con un po’ di pazienza… o con una nuova richiesta per ripartire. Per qualsiasi altra informazione si può consulare il sito ufficiale o andare nei centri CAF o nelle sedi INPS.